
Luca Lombardi ha studiato composizione a Roma, Firenze, Vienna, Colonia, Utrecht e Berlino (tra gli altri con A. Renzi, R. Lupi, K. Stockhausen, B.A. Zimmermann, P. Dessau), diplomandosi al Conservatorio di Pesaro sotto la guida di Boris Porena. Si è laureato – summa cum laude – all’Università di Roma “La Sapienza” in Lingua e Letteratura Tedesca (con una tesi su Hanns Eisler – relatori Paolo Chiarini e Fedele d’Amico -, successivamente pubblicata da Feltrinelli). Ha insegnato Composizione (1973-94) nei Conservatori di Pesaro e Milano. Ha tenuto corsi, seminari e conferenze in tutta Europa, Stati Uniti, America Latina, Giappone, Israele.
Ha scritto circa 180 composizioni, tra cui quattro opere (Faust. Un travestimento, Basilea, 1991; Dmitri oder der Künstler und die Macht, Lipsia, 2000; Prospero, Norimberga, 2006; Il Re nudo, Roma, 2009), tre Sinfonie (1975, 1981, 1992), Concerti solistici (tra cui E, Concerto per flauto), altra musica per orchestra (tra cui Terra, 2007 e Mare, 2012), musica da camera (con e senza voci) e per strumenti solisti.
Ha ricevuto commissioni da istituzioni come Ircam (Paris), varie Radio tedesche, la Radio svizzera, la RAI, Wiener Festwochen (Vienna), Frankfurt Feste (Francoforte), Alvar Aalto Theater (Essen), KölnMusik (Colonia), Rudolf Steiner Archiv (Dornach), Tonhalle Düsseldorf, i Teatri dell’Opera di Basilea, Lipsia, Norimberga, Roma e Milano (La Scala).
Le sue composizioni sono pubblicate dagli editori Schirmer, Moeck, Suvini-Zerboni, Ricordi e – dall’inizio degli Anni 2000 – Rai Com.
Ha ricevuto borse di studio dal Deutscher Akademischer Austauschdienst (Colonia, 1968-69), dal Governo Olandese (Utrecht, 1970/71), Accademia delle Arti di Berlino Est (1973), dalla Commissione Fulbright (Stati Uniti, 1982), dal Land della Bassa Sassonia (1990).
È stato “Fellow” dell’Institute for Advanced Study (Berlino, 1988-89, 1995), del Hanse Institute for Advanced Study (Delmenhorst, 1999 a altre volte) e ospite del “Berliner Künstlerprogramm des DAAD” (Berlino, 1997). Nel 2002 ha soggiornato, su invito della Japan Foundation, sei mesi in Giappone.
È coautore del trattato di orchestrazione (Instrumentation in der Musik des XX. Jahrhunderts, Celle, Germania, 1985).
Una selezione dei suoi scritti è stata pubblicata con il titolo Construction of Freedom and other Writings, a cura di J. Thym (Baden-Baden, 2006).
“Musik-Konzepte”, la serie di pubblicazioni sui compositori, gli ha dedicato un numero doppio (München, 2014).
Il suo archivio privato (manoscritti, quaderni di lavoro, diari, corrispondenza) è custodito presso l’Accademia delle Arti di Berlino.
Ha ricevuto vari premi, tra cui il Premio SIAE per il teatro musicale (per la sua Opera Faust. Un travestimento) e il Premio Petrassi.
Il Presidente della Repubblica tedesca Joachim Gauck gli ha conferito nel 2015 la Croce al merito (Bundesverdienstkreuz).
È membro dell’Akademie der Künste di Berlino e della Bayerische Akademie der schӧnen Künste di Monaco di Baviera.
Tra gli scrittori e poeti con cui ha collaborato: Nelo Risi, Edoardo Sanguineti, Heiner Müller, Friedrich Christian Delius, Jean Portante, David Grossman, Michael Krüger.
Tra i musicisti: Markus Stenz, Andràs Schiff, Roberto Prosseda, Emilio Pomarico, Emmanuel Pahud, Gianandrea Noseda, Roger Norrington, Zubin Mehta, Enrique Mazzola, Fabio Luisi, Thomas Kakuska (del Quartetto Alban Berg), Roberto Fabbriciani, Leonard Elschenbroich, Elio (di “Elio e le Storie tese”), Mario Caroli, Giancarlo Cardini, Fernando Grillo, Stefano Scodanibbio, Barry Guy, Michael Boder, Giorgio Bernasconi, Marco Angius, Minguett Quartett, Quartetto Prometeo, Ensemble MusikFabrik, Ensemble Modern, Ensemble Klangforum, ensemble unitedberlin…
Ha collaborato, tra gli altri, anche con il neurobiologo Gerhard Roth, lo storico della scienza Jürgen Renn, i filosofi Carlo Sini e Wolfgang Welsch, i musicologi Jürgen Thym e Antonio Rostagno, il medico, neurobiologo nonché flautista Eckart Altenmüller.
Parla e scrive in italiano, tedesco (sua seconda lingua), inglese, francese ed ebraico.
Vive alternativamente sul Lago Albano (Marino) e a Tel Aviv.
Ritratto (Gabriele Becheri, 2009)
Pochi compositori hanno la capacità di delineare con la loro parabola creativa un periodo complesso e articolato come il Novecento, che ha visto avvicendarsi una ridda di stili e tecniche in tutte le forme d’arte, musica compresa. Luca Lombardi (Roma, 1945) fa parte di questa non folta schiera, in virtù di un linguaggio musicale fortemente connotato e completamente immerso nella contemporaneità. Partito da un’iniziale passione per Stravinskij e Bartók, dopo gli studi di composizione compiuti tra Roma, Vienna e Firenze con Armando Renzi, Karl Schiske, Roberto Lupi e Boris Porena (con quest’ultimo si diploma nel 1970 al Conservatorio di Pesaro), Lombardi si è avvicinato alle esperienze dell’avanguardia negli anni tra il 1968 e il 1972, in particolare attraverso Karlheinz Stockhausen, Bernd- Alois Zimmermann, Henri Pousseur, Mauricio Kagel, Frederic Rzewski, Dieter Schnebel, Vinko Globokar, con i quali ha studiato a Colonia. L’interesse per una musica politicamente impegnata lo ha avvicinato, in quegli stessi anni, a Hanns Eisler e Paul Dessau. Sul primo ha scritto la sua tesi di laurea (Università di Roma, 1975, relatori Paolo Chiarini e Fedele d’Amico), mentre col secondo ha studiato a Berlino, dove si era recato per preparare la tesi.

Entrambi collaboratori di Bertolt Brecht, Eisler e Dessau hanno rappresentato per il compositore modelli alternativi e complementari a quelli proposti dall’avanguardia. Lombardi stesso, a distanza d’anni (1982), ha definito questa compresenza in lui di diversi orientamenti stilistici attraverso i concetti di “ex–clusivo” (la possibilità di giungere a forme complesse a partire da un materiale di partenza molto ridotto) e “inclusivo” (la disponibilità ad accogliere una molteplicità di “comportamenti” musicali). Sempre a partire dal 1973 Lombardi comincia ad insegnare composizione al Conservatorio di Pesaro, per poi passare nel 1978 al Conservatorio di Milano, dove è stato docente fino al 1993, quando ha deciso di dedicarsi esclusivamente all’attività di compositore. Frequenti viaggi per conferenze e seminari lo hanno portato in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Canada, in America Latina e in Giappone. Numerose le composizioni commissionate da importanti istituzioni italiane e straniere, tra cui Ircam (Parigi), WDR (Colonia), Rikskonserter (Stoccolma), Radio-Sinfonie-Orchester (Berlino), Musikbiennale (Berlino), Rai (Roma e Torino), Radio della Svizzera Italiana (Lugano), Basler Theater (Basilea), KölnMusik (Colonia), Saarländischer Rundfunk (Saarbrücken), Hindemith-Institut (Francoforte sul Meno), Frankfurt Feste (Francoforte sul Meno), Wiener Festwochen (Vienna), Oper Leipzig (Lipsia), ORT-Orchestra della Toscana (Firenze), Essener Philharmonie (Essen), Rudolf-Steiner-Archiv (Dornach, Svizzera), Staatstheater Nürnberg (Norimberga), Teatro dell’Opera di Roma, Teatro alla Scala di Milano. Nel 1988-89 è stato Fellow dell’”Institute for Advanced Study” di Berlino e poi, negli anni 1998-99 e 2003-04, di quello di Delmenhorst. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio “Goffredo Petrassi” nel 2006. È membro dell’”Akademie der Künste” di Berlino. Ha pubblicato per gli editori Schirmer, Moeck, Suvini-Zerboni e Ricordi. Attualmente i suoi lavori sono pubblicati da Rai Trade. Molti dei suoi scritti sono confluiti nel volume Construction of Freedom and Other Writings, a cura di Jürgen Thym (Baden-Baden, Valentin Koerner Verlag, 2006). È coautore, insieme a Walter Gieseler e Rolf-Dieter Weyer, del trattato d’orchestrazione Instrumentation in der Musik des 20. Jahrhunderts. Akustik. Instrumente. Zusammenwirken (Celle, Moeck Verlag, 1985). Pur all’interno di un vasto catalogo che comprende musica solistica, da camera e per orchestra, fondamentale è il ruolo che via via ha assunto per il compositore la produzione operistica, a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, quando Lombardi scrive Faust. Un travestimento (1986-90), nel quale convergono molte delle peculiarità stilistiche del compositore romano, cui s’aggiungono un’oramai disinvolta padronanza di mezzi espressivi e un notevole senso teatrale che, complice il libretto d’Edoardo Sanguineti, s’inverano in un continuo alternarsi di serio e comico, citazione scanzonata e dramma. Seguono al Faust altre tre opere: Dmitri oder der Künstler und die Macht (1994-99), Prospero (2005-2006) e Il re nudo (2007-2008), la prima vera e propria opera comica di Lombardi. Nel corso degli anni, Lombardi è pervenuto ad una sempre più compiuta sintesi delle sue diverse esperienze musicali, con un marcato riferimento alla musica della grande tradizione: da Beethoven (per Lombardi il più “umano” dei grandi compositori del passato) a Stravinskij, Bartók e Sostakovič e, per quanto riguarda l’opera, a Rossini, Verdi e Puccini – sempre però a partire da una posizione non nostalgica e retrospettiva, ma calata nella contemporaneità. Vive in parte a Marino (Roma) e in parte a Tel Aviv. — Gabriele Becheri
Ritratto (Michael Kurtz, 2006)

Luca Lombardi, nato a Roma nel 1945, è uno degli esponenti più importanti e significativi della musica italiana della sua generazione. Nel corso degli ultimi 40 anni ha improntato la sua attività a un assiduo processo di ricerca, di messa in discussione e di rinnovamento. L’opera di Lombardi è pervasa da un umanesimo impegnato, in continuo confronto con le problematiche sociali e filosofiche contemporanee, che lo pone degnamente in una linea con i suoi colleghi Dallapiccola e Nono. Le sue (finora circa 150) composizioni, dimostrano maestria nel trattare diversi elementi stilistici, dove il linguaggio musicale deriva in genere da compiti e temi che egli stesso si è dato; sia che si tratti di cantabilità espressiva, di esplosioni di energia, di atteggiamenti riflessivi, o anche di straniamento e decostruzione – e sempre di nuovo ci sono lampi di comicità e ironia. Lombardi ha frequentato la Scuola Tedesca a Roma e dalla metà degli anni Sessanta è un viaggiatore e un intermediario tra la cultura tedesca e quella italiana.
Fra i suoi insegnanti di composizione figurano tra gli altri Armando Renzi e Roberto Lupi a Roma e Firenze, Karl Schiske a Vienna, Bernd Alois Zimmermann e Vinko Globokar a Colonia. Ha frequentato i Kölner Kurse für Neue Musik di Karlheinz Stockhausen, ha studiato musica elettronica a Colonia e Utrecht ed è stato in seguito allievo (Meisterschüler) di Paul Dessau a Berlino. Nel 1975 si è laureato a Roma con una tesi sulla musica di Hanns Eisler. Dal 1973 ha insegnato composizione, fino al 1978 presso il Conservatorio di Pesaro e successivamente, fino al 1993, presso il Conservatorio di Milano. Lombardi è autore di vari saggi e di diversi libri su questioni sia di teoria musicale che filosofiche ed ha tenuto conferenze e seminari in Europa, in Giappone, negli Stati Uniti e in America Latina. Come ospite di prestigiose istituzioni tedesche (Institute for Advanced Study di Berlino, Künstlerhof Schreyan/Bassa Sassonia, e Institut for Advanced Study di Delmenhorst) ha vissuto per lunghi periodi in Germania. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, da ultimo il Premio Goffredo Petrassi 2006. Della produzione musicale di Lombardi (pubblicata da Moeck, Schirmer, Suvini Zerboni, Ricordi e RAI Trade) fanno parte le tre opere: “Faust. Un travestimento” (libretto di E. Sanguineti dal “Faust I” di Goethe), “Dmitri oder der Künstler und die Macht” (libretto di H. K. Jungheinrich) e “Prospero” (libretto di F. C. Delius e L. Lombardi da “La tempesta” di Shakespeare), tre Sinfonie, diversi Oratori e lavori per orchestra, come anche musica da camera in cicli (Sisifo) e per diversi organoici. Fra le sue composizioni figurano numerose opere vocali. La maggior parte delle sue composizioni gli sono state commissionate da importanti istituzioni, fra cui IRCAM (Parigi), WDR (Colonia), Saarländischer Rundfunk (Saarbrücken), Radio DDR (Berlino), RAI (Roma), Radio della Svizzera Italiana (Lugano), RSO (Berlino), Musikbiennale (Berlino), Kölnmusik (Colonia), Frankfurter Feste (Francoforte), Wiener Festwochen (Vienna), Rikskonserter (Stoccolma), Teatro dell’Opera di Basilea, Teatro dell’Opera di Lipsia, Teatro dell’Opera di Norimberga. — Michael Kurtz